Si chiude un anno davvero strano. Partito carico di speranze si è poi trasformato – dal punto di vista della domanda (quindi delle vendite) – in un’annata decisamente fiacca. Una sensazione suffragata dai numeri e accentuata dal vistoso calo registrato negli ultimi mesi, nonché dall’inevitabile confronto con le stagioni precedenti. La famosa «bolla del Covid» si è ormai completamente sgonfiata e il «boost» post-pandemico si è esaurito.
Mentre cantieri e motoristi stanno cercando di adattarsi alla nuova situazione di mercato, i diportisti, specie i gommonauti, possono guardare alla prossima stagione con ottimisimo, grazie alle tante novità interessanti introdotte con l’entrata in vigore del nuovo Regolamento di attuazione del Codice della Nautica. Ne abbiamo diffusamente parlato nel numero scorso della rivista e anche su questo numero abbiamo voluto tornare sull’argomento con un focus sulla nuova patente «diurna» che consente di condurre un natante (gommone o barca) con fuoribordo fino a 115 hp dopo aver frequentato un corso veloce e un esame a quiz finale meno complicato. Un provvedimento che potrebbe dare nuovo impulso al mercato della piccola nautica, fino ad oggi appannaggio del segmento dei battelli «senza patente», cioè spinti da fuoribordo con non più di 40 hp.
Ma per noi che navighiamo a bordo di un battello pneumatico il più bel «regalo» è stata l’abrogazione dell’obbligo di imbarcare la zatteria costiera quando ci troviamo tra 6 e 12 miglia dalla costa (per chi va oltre le 12 miglia, ma resta in area SAR, basta la «costiera» anziché quella d’altura). Al suo posto è richiesto solo un kit di sopravvivenza, lo stesso contenuto nel mezzo collettivo di salvataggio. Un bel risparmio di soldi perché questa dotazione era costosa, richiedeva revisioni periodiche obbligatorie e a bordo non si sapeva mai dove piazzarla. Senza contare che si guadagna spazio in coperta e si elimina peso, due cose che non guastano.
Anche per i razzi ci sono novità che vanno sempre nella direzione di rendere più facile la vita ai diportisti. E, ancora, la bussola magnetica che può essere sostituita da una elettronica, l’E.P.I.R.B. può essere rimpiazzato dal telefono satellitare con tasto di emergenza, i dispositivi a led che prendono il posto dei fuochi a mano. Insomma, la volontà del legislatore è quella di semplificare, rendere meno dispendioso (per quanto possibile) un hobby che, purtroppo, negli ultimi quattro anni è diventato molto (anzi troppo) costoso. E non ci riferiamo solo ai prezzi di gommoni e ai motori, ma anche ai servizi, a cominciare dalle spese di ormeggio, rimessaggio e manutenzione.
La «piccola» nautica è il segmento di mercato più colpito e se non si troverà il modo di renderlo più competitivo e «sostenibile», in linea con il reale potere d’acquisto degli italiani, è destinata ad estinguersi. I diportisti compreranno sempre più spesso battelli usati (non a caso su questo numero abbiamo dedicato un ampio servizio all’argomento) fino a quando potranno permetterselo.
Buona navigazione e buon anno: noi ci rivediamo in edicola, come sempre, alla fine di gennaio.